06/11/08

Il mercato non è un’equazione

Intervenendo, qualche giorno fa a Modena, ad un convegno dedicato a “I nemici della conoscenza”, Giorgio Israel, noto matematico e storico della matematica, ha raccontato un divertente aneddoto sugli economisti matematici di fronte alla crisi finanziaria.

Quando a Robert Aumann, Nobel per l’economia nel 2005 per i suoi studi sulla teoria dei giochi, è stato chiesto dal pubblico quali previsioni potesse fare circa l’andamento della finanza mondiale, il grande matematico ha ammesso onestamente di non poter dire a proposito nulla più di quanto potrebbe dire un qualsiasi uomo della strada.

[...]Gli errori del positivismo scientista, i concetti di razionalità limitata e di dispersione dell’informazione, l’impossibilità di pianificare l’economia da parte di qualsiasi autorità politica, per quanto dotata di strumenti raffinati e calcolatori potenti, sono temi cari agli “austriaci”, che ora tornano prepotentemente alla ribalta di fronte a uno dei più grossi fallimenti non solo della finanza ma anche della teoria economica.

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