15/03/09

La legge di Zipf, una formula che accomuna bellezza e natura

Cosa hanno in comune i terremoti e una sinfonia di Beethoven?
La legge empirica di George Kingsley Zipf, un linguista che la codificò per primo qualche decennio fa.


Viene detta legge di Zipf una legge empirica che descrive la frequenza di un evento Pi facente parte di un insieme, in funzione della posizione i (detta rango) nell'ordinamento decrescente rispetto alla frequenza stessa di tale evento.

Il linguista George Kingsley Zipf la descrisse nel 1949 in Human Behaviour and the Principle of Least-Effort (Comportamento umano e il principio del minimo sforzo).
I campi di applicabilità della legge di Zipf sono svariati, e sono anche esistite tendenze di pensiero che l'hanno addirittura proposta come la controparte della distribuzione gaussiana nell'ambito delle scienze sociali. In realtà come le distribuzioni nelle scienze naturali non seguono sempre un andamento gaussiano, tanto meno le distribuzioni delle scienze sociali o degli eventi correlati all'attività umana possono essere precisamente inquadrate negli andamenti iperbolici della legge di Zipf. Esistono tuttavia casi in cui i risultati previsti dalla legge di Zipf sono fortemente verificati dai dati osservati; fra i più famosi senz'altro vi sono quelli che considerano le frequenze delle parole negli scritti, o quelli che analizzano la distribuzione della popolazione nelle varie città di uno stato. Questi ultimi esempi sono stati approfonditamente analizzati e documentati dallo stesso Zipf nei suoi più famosi scritti. In campo economico la legge di Zipf si adatta bene a rappresentare la situazione di produttività delle varie compagnie che operano in un medesimo settore. Se si rappresenta la produttività di una azienda in funzione del sua posizione di classifica si ottiene l'andamento iperbolico della legge di Zipf. Questo fatto era stato, del resto, già osservato alla fine del'800 dall'economista Vilfredo Pareto.

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