I computer possono simulare alcune attività cerebrali, e questo può essere di grande aiuto non solo nello studio del cervello, ma anche nella cura di particolari malattie.
Ma la complessità di funzionamento anche di un singolo neurone e la necessità di lavorare in real time mettono a dura prova gli elaboratori tradizionali.
Ora però alcuni ricercatori della University of Bristol hanno messo a punto un metodo, che consente una comunicazione dettagliata e veloce tra neuroni artificiali e reali.
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