12/11/08

Ai bordi dell'infinito

Il termine infinito deriva dal latino finitus, cioè limitato con prefisso negativo in, e solitamente denotato dal simbolo , detto lemniscata. E’ciò che non ha limite, misura o conclusione.
Come simbolo matematico venne utilizzato per la prima volta da John Wallis nel 1655. La scelta ricadde su tale simbolo poiché gli Antichi Romani usavano rappresentare il numero 1000, oltre che con la M, come un 8 inclinato quando esso rappresentava qualcosa di astratto, un numero di oggetti non numerabile.
L’infinito è un concetto prevalentemente negativo per gli antichi greci, al quale associavano un concetto d’incompiutezza, di imperfezione, di mancanza di forma. Mentre nel pensiero cristiano si fonda sull’identificazione dell’infinito con Dio. Nel pensiero moderno, si è sviluppata una concezione dell’infinito, accanto alla tradizione speculativa, e talvolta in contrasto, legata alla matematica e alla logica, con un riferimento a un concetto di infinito interamente positivo, grazie a Clauchy, con l’introduzione del concetto di limite.

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A Cuneo, si terrà dal 13 al 16 Novembre, già alla sua X edizione, La manifestazione scrittori in città avente titolo (e filo conduttore) 200∞: Ai bordi dell'infinito.

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